Nuovi uffici giudiziari a Catania

Descrizione del progetto

Progettare una cittadella della Giustizia a Catania, nel sito dell’ex palazzo delle poste su Viale Africa, rappresenta una sfida. L’area insiste infatti in un contesto urbano estremamente delicato, lungo la costa e a contatto con il fascio dei binari della ferrovia e con il centro fieristico delle Ciminiere. Una sfida perché la città di Catania, che da tempo ha rinunciato al suo rapporto con il mare, negato dalla costruzione della ferrovia e dallo sviluppo del porto, mostra adesso la volontà di riappropriarsi della sua costa. Il recente concorso internazionale sulla riqualificazione del waterfront di Catania si è fatto carico di riconsiderare tale rapporto e il gruppo vincitore ha sviluppato un progetto di riqualificazione che tiene conto di liberare la città dalla servitù della ferrovia, proponendo l’interramento del fascio di binari. La proposta del gruppo vincitore non ha tuttavia affrontato e risolto l’area dell’ex edificio postale. La decisione di insediare in questo sito un volume edilizio importante, con l’annessa consapevolezza che un concorso di progettazione sarebbe stato una strada obbligata per risolvere le criticità presenti, rappresenta un atto di coraggio e di fiducia verso il progetto. Tramite il progetto, infatti, tutti i nodi e le difficoltà possono e devono essere mutati in occasioni di rigenerazione urbana e di restituzione alla cittadinanza di spazi connotati da qualità di fruizione e sostenibilità ambientale.

Per le sue caratteristiche architettoniche la nostra proposta vuole rappresentare una forte identità e costituire un landmark nel paesaggio urbano e costiero. Tutta l’area del lotto è pensata come elemento di integrazione nel waterfront, in riferimento soprattutto alla futura decisione di interrare il fascio dei binari della ferrovia. Il rapporto tra la città e il mare non sarà solamente visivo, ma funzionale. Si potrà avere una permeabilità di attraversamento pedonale che, scavalcando l’area dei binari, una volta interrati, renderà possibile costituire una grande area da sistemare a verde attrezzato. Tutti potranno passeggiare dal viale Africa fino alla scogliera sulla costa. Si potrà accedere al complesso anche con le auto, tramite due rampe carrabili poste sui due confini nord e sud del lotto. Da queste rampe si potrà raggiungere un parcheggio interrato su tre livelli, di pertinenza dei dipendenti e del pubblico dei visitatori, dotato anche di posti per le bici e le moto. La superfice di tale parcheggio è di mq. 13.050, quindi conforme alle prescrizioni del bando di concorso. Il presente progetto vuole creare con il contesto, come descritto nel DIP, un rapporto molto stretto sia a livello funzionale che architettonico, tramite le caratteristiche dell’edificio progettato e della sistemazione dell’area esterna. Ci siamo prefissati un primo obiettivo, quello di rendere interamente disponibile il suolo, sistemato a spazi pubblici attrezzati, a verde-giardino e ad aree pedonali, fruibili da tutti i cittadini. Non ci sarà soluzione di continuità nella fruizione dello spazio pubblico che interessa quasi l’intera area di progetto. Il meccanismo che ha reso possibile il raggiungimento di tale obiettivo riguarda principalmente l’attuazione di due decisioni: la prima, quella di creare una piazza pubblica a una quota inferiore rispetto all’ingresso su viale Africa. La grande piazza pubblica prevista e i giardini a livello del viale Africa definiscono un progetto degli spazi aperti altamente integrato con l’edificio e con il contesto. Tali spazi prevedono infatti aree di relax e funzioni sia commerciali che culturali. Scendendo sia dalla grande scalinata, sia dalle scale mobili che dagli ascensori previsti, si potrà raggiungere uno spazio pubblico fortemente identitario, luogo di smistamento di varie funzioni e principale accesso all’atrio centralizzato del corpo uffici. Dalla piazza si potrà anche accedere in modo indipendente agli uffici per i migranti e alla zona protetta per i minori. Anche le aree destinate a giardino, a livello del viale Africa, potranno essere fruite come spazio pubblico. Da esso, un percorso porterà direttamente a un ingresso separato per gli uffici della Procura distrettuale posti al primo livello del corpo principale. La seconda decisione è quella di porre il complesso degli uffici, Tribunale e Corte di Appello, in un unico edificio, un parallelepipedo allungato, sospeso ad un’altezza di 12 metri, arretrato rispetto al viale Africa e parallelo alla ferrovia e alla linea di costa. Questo permetterà una totale permeabilità visiva eliminando qualsiasi ostacolo; chi percorrerà viale Africa potrà avere la visuale libera verso il mare. Questo parallelepipedo, posizionato sul lato est in prossimità della ferrovia, ha una base di 92 x 18 m e in altezza si sviluppa per 9 piani. Esso è collegato con il suolo da due elementi verticali contenenti i corpi scale a tenuta di fumo e fuoco e 6 ascensori che distribuiscono i vari livelli fino in copertura ove è collocato un tetto giardino, fruibile dal personale come zona relax e pausa, e due locali impianti posti alle estremità del corpo rettangolare, facilmente raggiungibili per attività di manutenzione. Nella stessa copertura i frangisole verticali della facciata principale in alluminio anodizzato bronzo scuro, risvoltano determinando un pergolato sul quale verrà installato un impianto fotovoltaico per una superfice di mq 860 capace di generare una potenza di oltre 80 KW. Il grande edificio con le sue facciate vetrate protette da frangisole, garantirà al personale lavorativo una vista continua verso il paesaggio circostante, sia verso il mare che verso la città e il vulcano. A livello dell’atrio di ingresso, la permeabilità visiva sarà assicurata, tramite vetrate poste su due fronti contrapposti, sia verso la piazza pubblica che verso il mare. Dal punto di vista strutturale saranno utilizzate, tranne che per la piastra di fondazione, tecnologie costruttive a secco, in elementi di calcestruzzo prefabbricati per il parcheggio e gli edifici che perimetrano la piazza, mentre per il corpo fuori terra sarà utilizzata una struttura intelaiata in acciaio. Il corpo degli uffici del Tribunale civile e della Corte di Appello verrà sostenuto e reso stabile da 12 coppie di colonne in acciaio inclinate di diametro 860 mm, che formano ciascuna una V rovesciata, poste in adiacenza ai lati lunghi del parallelepipedo. In corrispondenza del solaio saranno posizionati degli isolatori che permetteranno alla struttura di assorbire le eventuali forze derivanti dalle azioni sismiche. Nella piazza, queste V rovesciate alte 17 m , si rifletteranno sulla superfice liquida della vasca. Lungo il perimetro del rettangolo di base, seguendo una griglia modulare di m 1×1 saranno poste una serie di colonne perimetrali, in acciaio a sezione quadra, che sosterranno tutto il carico verticale dei solai, composti da travi in acciaio a campata unica con interasse di m 2 e con soprastante solaio a secco in lamiera grecata, pannelli in gesso-fibra, cavedio per gli impianti e pavimento galleggiante ispezionabile. I muri perimetrali dei corpi scala in c.a., fungono da elemento rigido stabilizzatore, tra i muri dei due corpi scala e i solai verranno posizionate apposite slitte per consentire i movimenti di assorbimento delle forze sismiche. Tutta la superfice di ciascun piano sarà libera da pilastri intermedi in modo da rendere lo spazio estremamente sfruttabile e flessibile, grazie anche a controsoffitti continui e ispezionabili. Le partizioni interne, costituite da vetrate lungo i corridoi e da pannelli insonorizzati a dividere le stanze, saranno facilmente spostabili ed adattabili a nuove esigenze di utilizzo. L’adozione di un elevato livello di prefabbricazione delle strutture in c.a., di assemblaggio delle strutture portanti in acciaio, di montaggio dell’involucro esterno preassemblato a celle, di montaggio a secco delle partizioni interne, consentirà una realizzazione in tempi rapidi e con un cronoprogramma certo. Il volume del parallelepipedo è alleggerito al centro da un grande vuoto di dimensioni 24 x 15 m, inteso come una grande finestra sul mare, riferimento all’opera d’arte “Finestra sul mare” dell’artista Tano Festa che ci è sembrato rappresentasse molto bene la volontà di dialogo e di rapporto con il mare e il suo orizzonte. Da questa finestra si slancia, sul lato destro in aggetto di 14 m verso l’esterno, un corpo di 4 piani, perpendicolare alla facciata principale; un volume la cui rotazione genera la cavità centrale. Un vuoto simbolico, di grande effetto scenografico ed architettonico, perché rende l’edificio permeabile trasversalmente, leggero e sospeso. Un edificio dalla forte identità architettonica, reso iconico dalla semplicità della forma che determina il grande vuoto centrale, all’interno del quale può essere installata una scultura urbana che faccia da interazione tra opera d’arte e spazio architettonico. Dal viale Africa, e dunque dalla città, si riuscirà così a vedere il mare e a risanare finalmente la ferita del mancato rapporto con esso.
L’intervento progettuale è la sommatoria di un approccio che tende a considerare l’intero ciclo di vita dell’edificio, tramite un’impostazione flessibile e attraverso la scelta di materiali atossici riciclabili assemblati a secco e provenienti da produzioni non distanti dal sito. Estremamente importanti le scelte legate all’impiantistica che dovrà assicurare il benessere e il comfort degli spazi interni ed esterni, alla manutenzione e ai costi di gestione, la scelta delle tecnologie modulari e a secco, delle finiture che dovranno presentare un lungo ciclo di vita e facilità di manutenzione e di sostituzione. Tutti elementi che saranno approfonditi nel secondo grado del concorso, che però rappresentano una necessaria base di impostazione progettuale, come nel caso della nostra proposta.

Design team
Gaetano Manganello:
chairman, architect and project director

Carmelo Tumino:
chairman, architect and project director

Simona Tumino:
architrect and project manager

Fernando Cutuli:
surveyor and project designer

Marco Garfì:
graphic designer and 3D visualization specialist

Federica La Terra:
architect and project designer

Lorenzo Manganello:
architect and project designer

Location
Catania, Italia

Data
Maggio 2020